Ing. GIUSEPPE CAMERINI : un ricordo speciale
Un inverno di tanti anni fa ero andato a pesca a piedi , dietro la punta della Guardiola .
Cโera mare mosso , avevo camminato sugli scogli tutto il giorno e mi ero allontanato molto dalla spiaggia , speravo di trovare un sentiero per risalire la costa e tornare verso Procchio attraverso il bosco.
Arrivai ad un punto in cui il passaggio era impedito da un masso a picco , mi stavo rassegnando a tornare indietro lungo la difficile scogliera da cui ero venuto , quando scorsi in alto su una roccia ,tre sassi sovrapposti appena visibili : il tipico segnale di un vecchio passaggio .
Mi arrampicai sulla roccia e vi trovai una corda che consentiva di scalare la ripida costa sino ai primi cespugli di erica e leccio . Da li partiva traccia quasi scolpita tra massi e terra e giunsi in una radura dove incastonato in una grossa pietra brillava un prisma di cristallo .
Mi guardai intorno e fui colto da una grande emozione . Ogni pianta ed ogni sasso mi trasmettevano un messaggio molto particolare . Voi penserete che io sia un poโ matto visto che dico che le piante mi parlano , ma non mi vergogno a ripeterlo. Quel giorno, in quella macchia sperduta , lontana chilometri da qualunque abitazione , il messaggio di tutti gli elementi della Natura era forte e chiaro : โqui noi siamo molto amati โ. Non so bene come spiegare , ma si avvertiva la presenza di โqualcunoโ che amava quel luogo in un modo speciale . Ogni albero era curato , ogni roccia era valorizzata , ogni foglia , erba , ramo , muschio , terra era โaccoglienteโ . Ero immerso in unโ armonia speciale , un ordine spontaneo e, naturale ,che non mi era mai capitato di vedere o sentire in modo cosรฌ forte . Risalendo il sentiero trovai una radura leggermente piรน grande dove un tavolino e una sedia circondati dal bosco , erano posti vicino ad un altro prisma di cristallo . Poco piรน a monte una sorgente ed una piccolissima casetta di legno , dalla finestra si notavano un letto , una candela ed un libro. Mi sentivo in un luogo sacro , la presenza di un custode di quel bosco incantato era dappertutto, ma lui rimaneva un mistero.
Si era fatto tardi , risalii la traccia che dal bosco fitto mi portรฒ al sentiero alto ed arrivai a Procchio che era quasi buio.
La mattina dopo un amico mi spiegรฒ che il bosco dalla Guardiola verso la Biodola era della famiglia Camerini e decisi di scrivere loro una lettera per ringraziare per lโemozione vissuta.
Pochi giorni dopo ricevetti una bellissima risposta che in pratica diceva che la loro proprietร era aperta a tutti ed i viandanti erano sempre benvenuti .
Ci tornai altre volte , esplorai tutti i sentieri segreti , i monumenti nascosti nella macchia , i piccoli rifugi dellโ โAutore misteriosoโ . Ed un giorno finalmente Lo incontrai . Stava lavorando nel bosco . Potava , puliva , accarezzava e sudava . Pantaloncini , canottiera e tanta genuina semplicitร .
Diventammo amici al primo sguardo . Nulla unisce le persone come lโ Amore per la Natura .
AllโIng. Camerini mi lega un sentimento speciale , e in quei luoghi mi sono accadute alcune delle esperienze piรน belle della mia vita .
Ho giร scritto che rischio di passare per matto ma io tendo a non credere nella morte , credo nella Vita e nellโ Amore e penso che lโ Amore di Giuseppe per lโ Elba e per quei luoghi magici rimarrร con noi.
Spero di tornare presto alla Guardiola e penso proprio che in qualche modo , ci incontreremo ancora .
Marco Mantovani.