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isolaoinnamorato da li pubblicato il 23 Febbraio 2021 alle 14:20
Nello strano silenziamento del dibattito sul futuro: [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_29/parco.JPG[/IMGSX] Il nuovo presidente de Consiglio, nel presentarsi al parlamento ha sottolineato lโ€™importanza dellโ€™industria turistica per il futuro dellโ€™Italia. Anzi ha sottolineato la necessitร  di sostenere la rinascita, il rafforzamento delle aziende del settore. Si deve pensare a queste cose avendo ben chiaro che Draghi pensa, come per altri settori a rimettere in carreggiata e farne protagonisti vincenti sul mercato, imprese e imprenditori veri che vogliono fare, investire, non giร  a foraggiare imprese decadenti. Al di lร  della propensione imprenditoriale ad investire, che non solo allโ€™Elba non sembra poi un patrimonio culturale diffuso, lโ€™affermazione di Draghi interroga in prima istanza, almeno in Toscana, Regione e Comuni. Cioรจ, cosa intendono fare questi per consentire adeguamento e rinnovamento delle strutture turistico-ricettive? Intendono confermare le assurde, rozze, generaliste e ignoranti (nel senso che sono scritte da chi non sa niente di turismo) del PIT e di altri strumenti di pianificazione? Intendono mantenere le tradizionali lente procedure di validazione dei progetti? E poichรฉ siamo in una isola dove cโ€™รจ anche il Parco, questo intende mantenere la vaghezza e la insensatezza delle perimetrazioni e delle norme per le zone D? Oppure questi soggetti i vogliono raccogliere la sfida, ragionare finalmente sui progetto concreti? In altre parole, non si deve fare una normativa generalista che consente qualche ampliamento ovvero in ultima analisi non si deve regalare un poโ€™ di rendita fondiaria. Si deve consentire quello che รจ una coerente conseguenza di un progetto imprenditoriale di sviluppo, di destagionalizzazione, di crescita occupazionale, passando dalle norme astratte e generali e per questo rassicuranti, indifferentemente applicabili a tutti, ma irrimediabilmente astratte, a rigidi accordi, patti di sviluppo,veri e propri contratti di sviluppo, contenenti piani finanziari e programmi dโ€™intervento verificabili. Il punto รจ sono in grado di farlo? Gli enti e chi li rappresenta e gestice hanno la volontร  di farlo o sono rimasti alla vecchia politica? Gli imprenditori hanno la volontร  e la concretezza del fare? qualcuno risponderร ?
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