
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] Grande plauso al sindaco di Marciana Simone Barbi, che ha chiesto lโabolizione dellโarea vocata al cinghiale allโIsola dโElba, istituita dalla Regione Toscana su evidenti pressione dei cacciatori.
La paura di perdere consensi tra le associazioni venatorie ha fatto perdere di vista la difesa dellโeconomia agraria e turistica e della biodiversitร .
Auguriamoci che i nuovi membri del Consiglio Regionale, molti dei quali rieletti, abbiano almeno il coraggio di correggere il clamoroso errore fatto, e dichiarando cosรฌ l'Elba โzona NON vocataโ al cinghiale.
In nome dellโAssociazione di categoria che rappresento Confagricoltura e Consorzio dei Produttori Vini DOC dellโElba, vorremmo prima di tutto evidenziare che le popolazioni di โcinghialiโ hanno subito nel tempo l'apporto di esemplari di maiali rinselvatichiti. La popolazione attuale, dotata di grande adattabilitร e di elevata potenzialitร riproduttiva, provoca danni enormi alle colture agricole, alla biodiversitร ed in particolare all'assetto idrogeologico.
Riteniamo che:
- allโElba non possano coesistere aree vocate per la gestione conservativa dei cinghiali accanto a zone non vocate, sotto la tutela del Parco Nazionale, visti gli impatti che questa specie provoca su flora, agricoltura, viticoltura e non ultimo sulla sicurezza stradale.
- debba essere adeguato il contesto normativo regionale, per dare la prioritร alla conservazione dell'assetto idrogeologico, alla protezione delle colture agricole ed alla protezione della biodiversitร .
Da studi fatti e pubblicati su molte riviste scientifiche รจ stato dimostrato che laddove esiste una forte pressione della caccia, la popolazione di cinghiali non diminuisce affatto, ma (sembra assurdo) aumenta la densitร , aumentando lโestro e la prolificitร delle femmine.
Inoltre la caccia provoca la destrutturazione delle famiglie e i piccoli trovandosi soli vanno alla ricerca di cibi piรน facilmente reperibili, aumentando cosรฌ il danno alle colture agrarie. Questo รจ quello che si sta verificando allโisola, dopo oltre ventโanni, se tracciamo un bilancio, dopo un costante โprelievoโ venatorio della specie, siamo arrivati oggi ad una incontrollata proliferazione sempre piรน insostenibile. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che la gestione venatoria si รจ rivelata fallimentare.
Lโamministrazione di Marciana ha dimostrato coraggio, ascoltando la maggioranza degli elbani, che non vuole essere piรน vittima di una politica a favore di una manciata di cacciatori. Ci auguriamo che anche le altre Amministrazioni elbane perseguano concreti piani di abbattimento di questa popolazione ibrida con l'obiettivo della sua eradicazione dal territorio elbano.
Italo Sapere
