[COLOR=darkblue][SIZE=3] LE MOTIVATE TRADIZIONI RELIGIOSE ALL’ ISOLA  D’ELBA  [/SIZE] [/COLOR] 
di Alberto Zei 
 
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/caterina.JPG[/IMGSX]   La chiesa di  Santa Caterina
Uno sguardo alle radici
L’Elba è un’isola appartenente nella storia al profondo contesto cristiano, soprattutto medioevale e  rinascimentale. Non desta pertanto alcuna meraviglia che il suo territorio sia costellato anche nelle zone più impervie, di chiese, chiesette e santuari. Tra questi vi sono luoghi di culto ancora in uso ed altri, molti altri, decaduti e abbandonati ma che fanno evincere l’esistenza di una significativa coesione tra la popolazione che all’epoca li frequentava. Da questa osservazione e da quella della zona in cui sono stati costruiti si può dedurre il rango sociale e rurale della popolazione, poiché salvo qualche eccezione, la devozione alle Entità cristiane a quei tempi di difficoltà esistenziale coinvolgeva pressoché, tutte le zone abitate.
L’ indole degli elbani
Altra deduzione che per analogia di contegno riguarda gli elbani, è quella dell’indole di coloro che dai tempi che furono, hanno abitato l’isola. L’orientamento dei luoghi di culto dell’Elba in questo senso è  molto eloquente per il fatto che nessuna chiesa ha un punto cardinale di riferimento. Al contrario,  nel  passato remoto dell’archeologia etrusca ogni luogo sepolcrale era precisamente orientato verso altrettanti precisi punti cardinali, così come dimostra il meticoloso  studio del Prof.  M. Zecchini e del Prof M. Preti  recentemente pubblicato dal titolo “Fortezze  etrusche nell’ Elba..”
L’ingresso delle chiese nell’ Isola non è infatti riferito ad alcun punto cardinale di preferenza; tutti quanti gli ingressi sono rivolti ovunque ma nessuno di questi verso il mare.
La  caratteristica fu notata anche dal Prof. Serristori in una vecchia intervista ritrovata sugli archivi di Elba  Notizie:  caratteristica molto importante per comprendere come gli elbani sin da allora, avevano creduto nelle proprie risorse e nei propri valori che intendevano difendere dal mare da cui provenivano pericoli di ogni genere. 
La chiesetta di Santa Caterina
Si legge in questa  intervista  la storia che ha accompagnato la   costruzione della chiesa di Santa Caterina, edificata sulle  alture di Rio e orientata verso il mare. La leggenda che con la sua fantasia rappresenta pur  sempre una sorta di immaginario collettivo, narra che la notte dopo aver terminato  la  sua costruzione, la chiesa  ruotò con le sue fondamenta, l’ ingresso e l’ altare dalla parte interna dell’isola. Da questa ingenua narrazione si evince che gli abitanti di quei luoghi  si erano  così  resi conto che gli altari dovevano essere  rivolti verso l’ interno dell’ Isola  per proteggere loro stessi  con le proprie  preghiere,    dalle insidie che provenivano dal mare.
L’orientamento dei luoghi di culto
Le chiese edificate all’ Elba nel passato,  non sono quindi,  rivolte verso il mare in quanto alle varie Entità religiose di culto, gli abitanti chiedevano   protezione, per le loro vite o per  ciò che di pregiato avevano ottenuto dal duro lavoro. Così è stato con il Duomo di Portoferraio e la chiesa di Rio Marina; ma anche ad esempio per la chiesa di San Rocco, per quelle di San Giacomo e Quirico per il santuario della Madonna del Monte collocato sull’ ampio piazzale  con spalle al mare., così per altre anche se non c’ è da escludere qualche eccezione sempre possibile.   
Gli elbani come detto, temevano,  la presenza ostile di chi approdava sulle coste dell’ Isola e portando  loro danni, lutti e rovine.
Si ricorda ad esempio, il pirata    Barbarossa il suo successore, Dragut i quali  costituivano serissimi problemi di sicurezza per la vita e per le risorse delle popolazioni rivierasche che non solo depredavano  ma deportavano in schiavitù. 
D’altra parte, la fondazione di Cosmopolis in luogo di Fabricia,  ha rappresentato la necessità di istituire all’Isola d’Elba un punto stabile di riferimento navale a difesa delle coste, soprattutto del Gran Ducato  di  Toscana.
Dunque gli elbani dal mare dovevano soprattutto difendersi. Ecco perché gli ingressi e gli altari  delle chiese sono  rivolti verso l’interno dell’Isola, ossia verso luoghi abitati per essere protetti dalla potenza divina a cui fermamente gli stessi credevano.
Il radicato convincimento
 Una ulteriore conferma delle necessità del passato è  che anche adesso l’  Elba avrebbe    bisogno  di orientare gli altari dei moderni  luoghi di culto verso terra,  visto e considerato il  risultato  di coloro che  da oltre Canale si prodigano  per “aiutare” gli elbani. Ma a che cosa?
Alla  lucrosa  gestione delle maggiori risorse economiche e imprenditoriali  dell’ Isola, come ad esempio quelle marittime. 
Ogni area remunerativa all’ Elba è stata occupata, da  qualche  Ente,  compresa quella dell’ acqua  che  dobbiamo bere. Ma con quale risultato? Tanto da sentir dire da quasi ogni Bar alla richiesta di un bicchier d’ acqua naturale: “Guardi che all’ Elba l’acqua non è potabile! “
					
					
					
				