[COLOR=darkred][SIZE=4] MEGLIO UNA DURA CRITICA CHE IL PIANTO DI UN GENITORE [/SIZE] [/COLOR]
Ma perchรจ dobbiamo essere sempre noi ad evidenziare e documentare i pericoli derivati dallโincuria di chi istituzionalmente ha la delega a controllare e prevenire incidenti e disagi?
Perchรฉ dobbiamo essere noi a rimanere invisi alle istituzioni per le nostre denunce, le nostre foto , la nostra voglia di vedere un paese migliore dove anziani , bambini, turisti e semplici cittadini possano dirsi orgogliosi di vivere in un paradiso che purtroppo sta scomparendo.
Eppure non abbiamo mire politiche, non ambiamo a nessuna vetrina per metterci in mostra, non presenziamo manifestazioni e soprattutto non ci spacciamo per quello che non siamo. โNoi padroni di niente ma schiavi di nessunoโ.
Questo amaro incipit per evidenziare ancora un pericolo per i nostri ragazzi e per la nostra immagine che in ogni realtร turistica (ma non da noi) si chiama sicurezza, benessere e accoglienza.
Nella ex zona sportiva della ex Gdf laddove in un recente passato si era creato un capiente parcheggio controllato e sicuro , una piscina, un tendone per le attivitร sportive e un progetto oggi ancora bloccato di pista skate board per i giovani , oggi รจ una pericolosa zona in pieno degrado sporca in un abbandono pieno dโinsidie , di traffico veicolare non autorizzato ( in quanto nessun cartello lo promuove o lo vieta) , in quel che resta della costruenda pista Skate board costata ben 55mila euro, decine e decine di ragazzini si cimentano pericolosamente e senza nessun controllo, nelle loro evoluzioni con quelle piccole tavolette a rotelle e come se non bastasse altri li emulano con le bicicletteโฆ.ma se succede un incidente chi ne sarร responsabile? Chi dovrร a piangere oltre allโinfortunato .
Ma perchรฉ tutto questo avviene alla luce del sole e solo noi linguacce polemiche tacciate di fare sempre critica strumentale, lo vediamo ?
Certo che se domani, Dio non voglia , succedesse un incidente noi con i nostri documenti , fotografie e interviste saremo testimoni e avremo lo stesso rispetto di chi oggi lo nega a noi, alla cittadinanza e allโimmagine dellโintera isola.