[COLOR=darkblue][SIZE=3] ACQUEDOTTI ISOLA D'ELBA – LE ASSURDITA’ [/SIZE] [/COLOR]
di Marcello Meneghin
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/condotto1.JPG[/IMGSX] Rilevo un risveglio del problema della ventina di laghetti che si sarebbero dovuti realizzare all’Isola d’Elba per ottenere finalmente una grande capacità di invaso atta a risolvere il problema idrico.
Riporto un disegno di progetto dove, in caratteri cubitali,si leggono queste parole riferite al primo laghetto denominato Condotto, laghetto effettivamente realizzato e finora mai messo in esercizio: riempiendolo con l’acqua della dorsale tramite una condotta dedicata, possibilmente con l’acqua proveniente dei nuovi pozzi della parte orientale dell’Isola.
In altri termini il progetto ufficiale prevedeva di accumulare nel laghetto Condotto l’acqua potabile proveniente dai pozzi elbani commettendo quindi fin dalla fase di progetto uno dei più mastodontici errori che si possano immaginare in quanto non è possibile depositare dell’acqua potabile in un laghetto all’aperto sotto i raggi del sole ed assieme ad acqua dei rivoli locali di qualità senza dubbio pessima. L’assurdità diventa ancora più eclatante adesso che, finito il laghetto, esso si è dimostrato, almeno fin’ora, totalmente incapace di conservare acqua di qualsiasi tipologia.
Io vorrei riflettere su questo episodio sostenendo che la stessa gestione dell’acqua potabile elbana sta, a mio avviso, proseguendo nella strada degli errori madornali, allora con la progettazione , la costruzione e sopratutto la gestione di solito molto facile, di una ventina di laghetti la cui vita è finita appena dopo averne costruito una piccola parte con la inutile spesa di oltre un milione di euro . Tale strada, così come allora aveva ben spiegato l’uso del laghetto Condotto, ora ha già ben spiegato quello del dissalatore di Mola secondo i seguenti termini.
Visto e considerato che il dissalatore produrrà acqua non potabile in quanto totalmente demineralizzata, la gestione avrà luogo in maniera particolare e totalmente difforme da quella usuale. In dettaglio la rimineralizzazione dell’acqua sarà in buona percentuale e notevolmente economica, mescolata con l’acqua dei pozzi di Mola che di per sé sono molto ricchi di sali. Secondo mè il solo prospettare in anticipo questo tipo di gestione di una apparecchiatura molto complessa come il dissalatore di Mola significa ripetere né più e ne meno lo stesso errore di quella volta citata nella quale si proponeva di accumulare nel laghetto Condotto l’acqua dei pozzi. Ripeto si si stà ripetendo un errore ancora più grave per molteplici motivi alcuni dei quali li spiego qui di seguito.
Innanzitutto deprimere la falda dei pozzi di Mola allo scopo di ottenere acqua con molto sale costituisce l’errore grave di far penetrare nel terreno agricolo, per un’estensione che nessuno conosce, il nucleo salino che tanti danni ha prodotto in molte parti d'Italia. Utilizzare acqua salata da pozzi è quindi assolutamente vietato .
In secondo luogo, anche ammettendo per assurdo che fosse consentito rovinare il terreno agricolo con l’intrusione del nucleo salino, ciò che accadrà sicuramente sarà il prelevare dai pozzi un’acqua la cui salinità sarà variabile di mese in mese , di giorno in giorno oserei dire di ora in ora in quanto tutto dipende dalla situazione atmosferica essendo ben noto come nei periodi piovosi i pozzi dIano acqua potabile e quindi priva di sali marini e man mano che cresce o cala la siccità varia in modo notevole la percentuale di sale che l’acqua contiene. A questo punto bisogna far rilevare come delle apparecchiature complesse come quelle del dissalatore , per funzionare bene necessitano di produrre ininterrottamente un’ acqua costante in portata e qualità, il tutto ulteriormente mediato dalla presenza di un grande serbatoio posto a lato del dissalatore che con le mescolanze che avverrebbero nel tempo tra acque diversificate contribuirebbe notevolmente a mediare le irregolarità presenti. Purtroppo il desalinizzatore di Mola è sprovvisto di serbatoio di accumulo e quindi l’acqua proveniente da tre elementi che sono acqua demineralizzata, acqua con sale marino e componenti chimici di correzione della salinità , verrà immessa in rete andando perduta nel sottosuolo per il 50% e direttamente nelle case degli elbani per il restante 50%. Le conseguenze sono imprevedibili come imprevedibile è una gestione improvvisata del dissalatore di Mola come quella descritta.