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Stefano Martinenghi pubblicato il 25 Luglio 2020 alle 12:29
[COLOR=darkred][SIZE=2] PRESIDENTE GIANI, LEI HA TRADITO LA PAROLA DATA E L'ELBA, CHE POTREBBE RIVELARSI LA SUA TOMBA ELETTORALE [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/martinenghi.JPG[/IMGSX] E' bene che la Comunitร  Elbana sappia che, con una lettera a sua firma trasmessa via PEC il 22 luglio scorso - priva di numero di protocollo come imposto dal DPR 20.12.200 nยฐ445 art. 53 e seguenti - il presidente del Consiglio Regionale Giani, candidato Governatore della Toscana alle elezioni di settembre, ha comunicato allo scrivente primo firmatario la "improcedibilitร " della proposta di legge per la fusione dei sette comuni nel Comune dell'Isola d'Elba depositata dal comitato promotore "Elba in Comune", ai sensi dell'art.7 del Testo Unico in materia di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare (vedi COMUNICAZIONE DI IMPROCEDIBILITA' 22.7.2020 ). In altri termini, Giani con il suo diniego ha impedito che la proposta di legge depositata il 26 maggio scorso fosse democraticamente votata dal Consiglio Regionale e dagli Elbani nel referendum per decidere autonomamente se unirsi o restare divisi nei sette comuni. Dunque Giani ha agito all'opposto di quanto aveva promesso a mezzo stampa, quando dichiarรฒ che ci avrebbe incontrato e si sarebbe reso garante del percorso istituzionale della proposta di legge. Invece prima ci ha evitato, poi l'ha affossata. In tal modo ha tradito non solo la parola data pubblicamente e l'Elba, ma anche le proprie convinzioni politiche, perchรจ Giani fu tra gli sponsor della precedente proposta di legge del 2012. La quale, redatta e depositata da funzionari fedeli, venne approvata in soli 106 giorni, ma fu poi bocciata dagli Elbani nel referendum del 2013 per le carenze manifeste di essa. Una condotta contraddittoria, questa dell'avvocato Giani, che potrebbe trasformare l'Elba nella sua tomba elettorale, anche se da politico di lungo corso tenterร  di scaricare la responsabilitร  della decisione sull'ufficio legislativo preposto. Tuttavia, l'art. 7 citato da Giani dispone che: "il Presidente del Consiglio Regionale si pronuncia in ordine alla procedibilitร  tecnica dell'iniziativa.....entro trenta giorni dalla presentazione della proposta di legge", invece il suo pronunciamento ha tardato quasi un mese, dunque รจ fuori termine. Inoltre qualunque atto di diniego della Pubblica Amministrazione per essere valido deve essere motivato, mentre questo del Presidente Giani รจ privo di qualsivoglia spiegazione. Sembra un Editto del Re o del Marchese del Grillo. Probabilmente perchรจ motivazioni tecniche ostative non ve ne sono, altrimenti sarebbero state messe per iscritto. In realtร  si tratta di una decisione di natura esclusivamente politica, che se non contrastata avrebbe l'effetto di impedire che l'Elba divenga piรน autonoma, ricca e affrancata da certi poteri del continente che ci vorrebbero sempre con il cappello in mano. A prescindere da queste considerazioni personali, il diniego del presidente Giani, a parere di chi scrive, costituisce un esercizio arbitrario e antidemocratico del potere. Perchรจ calpesta il diritto della comunitร  Elbana di autodeterminare con le modalitร  indicate dalla Legge regionale citata dallo stesso Giani l'amministrazione della propria Isola ed il proprio futuro; e perchรจ l'atto di diniego รจ espresso fuori termine, senza motivazioni e in contrasto con l'interesse pubblico dominante, che incentiva la fusione dei piccoli comuni per diminuirne i costi e aumentarne l'efficienza amministrativa. Per queste ragioni ho deciso di assumermi la responsabilitร  di impugnare l'atto del Presidente Giani davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per chiederne l'annullamento. In tal modo verrร  preservato, oltre al percorso democratico, il diritto di precedenza in testa alla proposta di legge di Elba in Comune e con esso le quattro garanzie a tutela della comunitร  Elbana ivi previste: 1) la trasformazione dei comuni in municipi senza licenziamenti di personale per garantire ai residenti i servizi di prossimitร , 2) l'affiancamento al commissario straordinario nominato e diretto dalla Regione di una consulta dei Sindaci che lo consigli e "accompagni" alle prime elezioni del Comune dell'Isola d'Elba; 3) la convocazione della "conferenza dei servizi" per tutti gli atti amministrativi rilevanti per il territorio al fine di evitare il rischio di errori o abusi in danno della comunitร  Elbana; 4) la facile indizione di referendum consultivi annuali privi di quorum per gli atti rilevanti per il territorio e la comunitร  Elbana. Basta considerare queste quattro garanzie di democrazia diretta per comprendere quanto la nostra proposta di legge sia "avversata" sia da certi politici del continente che da certi amministratori locali, usi a trattare gli Elbani come sudditi. A decidere democraticamente le sorti della nostra proposta di legge e dell'Elba, sarร  prima il voto del Consiglio Regionale, poi quello degli Elbani nel referendum; non sarร  un colpo di mano calato dal Palazzo con una lettera di quattro righe quattro senza spiegazioni a firma del Presidente Giani. Concludo specificando che questo articolo รจ scritto a titolo personale, non a nome del comitato Elba in Comune, per rispettare le diverse sensibilitร  politiche dei suoi membri, alcuni dei quali voteranno il candidato Giani. Ricordo a chi ci legge che la nostra proposta di legge persegue gli interessi della comunitร  Elbana tutta, senza distinzioni di appartenenza politica. Stefano Martinenghi
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