Gio. Lug 3rd, 2025

Homepage

Lascia un messaggio

 
 
 
 
 
 
I campi con * sono obbligatori.
Il tuo messaggio sarà online dopo l'approvazione della Redazione di Camminando.
Ci riserviamo il diritto di cancellare o non pubblicare il tuo messaggio.
TORMENTONE DISSALATORE COME UNA ‘DELENDA CARTHAGO!’ da piero in campo pubblicato il 24 Giugno 2020 alle 8:22
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/giove.JPG[/IMGSX] Gentile signor Debunker, anche se non condivido, La ringrazio innanzi tutto per la competenza e la cortesia con cui mi risponde: evidentemente Lei non è uno dei nostri politici che, per loro natura e salvo rare eccezioni, se ne strafottono di tutto e di tutti con la supponenza che la carica di onorevole, sindaco o presidente conferisce loro per diritto divino. Dato che non sono ferratissimo nella materia specifica (confesso che sin dall’università, l’unico esame che ho dovuto ripetere è stato quello di idraulica…), passo la palla al signor Marcello Meneghin, che sicuramente ci starà leggendo e che penso vorrà cortesemente contestare esaurientemente i Suoi dati sui costi d’impianto nei due casi, di dissalazione e quant’altro di sua precisa competenza, cose che d’altra parte ha già ripetutamente esposto a chiare lettere. Per quel che mi riguarda, posso obiettare, credo senza tema di smentite, su alcuni punti che qui Le espongo: 1) Dissalatore: ammesso che funzioni a dovere e a pieno ritmo, non può assicurare il fabbisogno estivo senza un adeguato serbatoio di stoccaggio e, da solo, si rivelerebbe quindi, se non inutile, nient’altro che un costoso e insufficiente palliativo. Ecco che i costi del serbatoio – che dovrebbe ragionevolmente essere costruito in contemporanea - si aggiungerebbero COMUNQUE a quelli del dissalatore e pertanto supererebbero, o quanto meno equivarrebbero, a quelli del progetto ‘Giove Pluvio’, senza contare che questi ultimi si ripagherebbero nel tempo coi risparmi d’esercizio mentre gli altri graverebbero pesantemente sugli utenti. Il signor Meneghin Le potrà comunque essere più preciso. 2) Potabilità: da che esiste la vita sulla Terra, uomini e animali hanno sempre e solo bevuto acqua piovana e non mi risulta che si siano ancora estinti. Forse il metereologo Randi si riferisce all’acqua che piove su Pekino o Nuova Delhi, ma quella dell’Elba, fortunatamente per noi, non direi proprio che non sia potabile e che serva solo per il wc. Che dire dell’acqua dei rubinetti di Milano o Roma? Credo sia ben peggio di quella piovana ed infatti bevono tutti acqua minerale senza che nessuno protesti e pretenda di meglio. Se poi stiamo a guardare il pelo nell’uovo, persino le mele – quelle che ‘una al giorno leva il medico di torno’ – secondo gli esperti ecologisti sono tossiche! 3) Periodi di siccità: statisticamente parlando non si sono mai verificati in passato di durata tale da mettere in crisi l’accumulo che ci interessa: al contrario, la quantità raccolta sarebbe sempre esuberante anche tenendo conto delle perdite della rete, quelle perdite inalienabili che , come ho già detto, raddoppiano il costo dell’acqua dissalata rispetto all’acqua gratis della pioggia, senza contare le spese elettriche per il pompaggio. 4) Danni ambientali: non aggiungo altro allo scenario apocalittico già ampiamente descritto che, da solo, farebbe desistere dal dissalatore anche quel Bolsonaro che vorrebbe distruggere l’Amazzonia. Dopo l’anteprima e il seguito che verrà del signor Alberto Zei, aspetto solo che dica la sua autorevole opinione anche Carlo Gasparri. Se ci sarà ancora qualche sostenitore, lo vorrò vedere in faccia per imparare fino a quale livello può arrivare il toupet. Anche del Parco e di Legambiente non dico altro sennò mi censurano per turpiloquio. Cordiali saluti P.S. per l’isolanoinnamorato anche del ‘potabilizzatore’: non vorrei essere indiscreto e disilluderla, ma guardi che l’Elba non è disposta a ricambiare il suo amore. Forse è meglio che rivolga le sue attenzioni sentimentali, che so, alla Gorgona o alla Capraia che da Livorno sono anche più vicine.
... Toggle this metabox.