Sab. Mag 10th, 2025

Homepage

Lascia un messaggio

 
 
 
 
 
 
I campi con * sono obbligatori.
Il tuo messaggio sarà online dopo l'approvazione della Redazione di Camminando.
Ci riserviamo il diritto di cancellare o non pubblicare il tuo messaggio.
AVV. LUISA BRANDI pubblicato il 20 Maggio 2020 alle 12:33
[COLOR=darkblue][SIZE=4] RELATIVAMENTE AL “SOAP&DRUGS” [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/luisa.JPG[/IMGSX] Tutti confidiamo nel rispetto dei propri diritti e della legge ma talvolta può succedere di non comprendere la discrepanza tra essi e l’agire dell’uomo di legge poiché non sempre questo procedere avanza in armonia. E così relativamente al blitz antidroga denominato “Soap&Drugs” del 14 maggio u.s., effettuato con l’ausilio delle unità cinofile, tutti i lettori dei quotidiani on line hanno potuto apprendere, contestualmente allo svolgimento delle perquisizioni, notizie assolutamente fuorvianti in ordine ai fatti realmente contestati e agli indagati. Il riferimento, nel caso di specie, è alla mail pervenuta ai quotidiani online e cartacei dalla GdF di Livorno, in persona del suo comandante provinciale, integralmente pubblicata da Elbareport e da altre testate, ove si legge “gli 8 arrestati non si facevano scrupoli (...) È la dimostrazione che nei periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo alcuni, pur di ottenere facili guadagni, non rinunciano alla via illegale rivolgendosi alla criminalità (...) il titolare di una saponeria a Portoferraio ” (e ogni elbano sa perfettamente che c’è n’è solo una sul territorio che esercita detta attività all’insegna, appunto, “La Saponeria”) “affiancava alla vendita dei suoi prodotti igienizzanti anche la vendita di cocaina. (…)” e ancora “GLI INCASSI VENIVANO GARANTITI non soltanto dalla vendita di beni di prima necessità, tra cui quelli per sanificare gli ambienti, non sospesa nell’emergenza da Covid, ma SOPRATTUTTO DAL MERCATO PARALLELO E ILLECITO DELLA DROGA”. Ebbene dette dichiarazioni, inviate alle h. 6.46 del mattino alle varie testate giornalistiche ovvero circa due ore prima dell’inizio della perquisizione presso l’abitazione, l’auto e le sedi delle società di riferimento, sono da un lato infondate poichè tra i soci della riferita gestione della “Saponeria” non vi è l’indagato da me assistito (che è solo amministratore esterno) bensì i figli dei soci storici, ovvero due ragazzi giovani, incensurati, non assuntori di alcuna sostanza, non sottoposti ad indagini e SOPRATTUTTO che mai hanno percepito quegli “incassi prevalenti” e illegali menzionati nell’articolo in quanto l’attività di vendita al dettaglio svolta da La Saponeria è quasi in regime di monopolio sul territorio, e, per ciò stesso, con incassi documentati di tutto rispetto e che niente hanno a che vedere con le gravissime -e ingiuste- accuse dell’articolo e, dall’altro, la società di gestione facente capo a La Saponeria non risulta coinvolta nelle indagini che, al contrario sono rivolte al solo indagato. Tuttavia è fondamentale ribadire che la responsabilità penale è personale e, dunque, solo l’eventuale autore di condotte penalmente rilevanti sarà chiamato a risponderne e l’esito di un processo, come ben sappiamo, si avrà solo con la sua tombale definizione. Infine mi permetto di sottolineare che non ci sono, allo stato, commenti e/o dichiarazioni ulteriori da parte dei familiari, come è stato suggerito, ma solo un dolore da elaborare in silenzio per ciò che stanno subendo. Avv. Luisa Brandi
... Toggle this metabox.