Alla fine un protocollo di 15 punti.
Un elenco di buone intenzioni di cose da fare. Tutto positivo, ma, obiettivamente, non solo vago, in ritardo.
Poi se vogliamo creare il tavolo e tenerlo aperto, creare tavoli tematici tra le associazioni di categoria sembra oggettivamente quasi ridicolo. Comunque sia รจ positivo leggere che si cercherร di ridefinire le tariffe e tasse locali, ma quando e come? Ma fa sorridere che si vogliano mitigare le misure di distanziamento che saranno dettate da governo e regione, cioรจ si vuole continuare a pensare a trattare di centimetri invece che di organizzazione concreta delle attivitร , da incrementi di concessione di suolo pubblico a quello delle concessioni demaniali marittime o di modalitร di gestione delle spiagge, tutte sia chiaro, perchรฉ la sicurezza riguarda gli stabilimenti balneari (i pochi che ci sono) e le tante spiagge libere.
Il resto mere petizioni di principio, dichiarazioni di principio, niente di certo e concreto come ad esempio un impegno serio dei comuni per garantire a medio e lungo termine lโadeguamento delle strutture ricettive, la realizzazione di servizi complementari per il turismo utili per allungare la stagione. Risponderanno che qui si tratta di affrontare lโemergenza non certo di programmare il futuro. Eppure tutti fuori dallo scoglio sanno che il futuro si programma e si progetta proprio nei momenti di crisi.
Come dire niente di nuovo, tanto di stantio e ripetitivo.