Legambiente come sempre predica bene, dice cose condivisibili, poi alla resa dei conti persegue obiettivi propri, vuole imporre soluzioni che vanno oltre.
Nessuno contesta lโutilitร della istituzione dellโarea marina protetta, ma chiudere la petizione asserendo:
โ Chiediamo quindi al Ministero dell'Ambiente, ai Comuni dell'Arcipelago Toscano, all'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano e alla Regione Toscana, di riavviare immediatamente l'iter istitutivo dell'Area Marina Protetta-Parco a mare che comprenda le coste delle isole di Elba, Giglio e Giannutri, agendo il piรน velocemente possibile nella duplice ottica di (i) unโurgente tutela di questi territori, contributo indispensabile per mitigare la crisi ambientale dovuta al forte impatto antropico, e di (ii) una ripresa economica a seguito della crisi dovuta al CoVid-19. Lโistituzione era prevista dalla legge n.979 del 1982, dalla legge n.394 del 1991 e dalle convenzioni e dagli accordi internazionali sulla biodiversitร sottoscritti dall'Italia.โ
Sta a significare che si vuole mettere le mani sulle coste, ovvero che si intende fare il pasticcio giร fatto in passato quando grazie a queste tutele si arrivava a vietare anche la pesca da terra con una semplice canna da parte dei bambini.
Si deve tutelare il mare da inquinamenti, da ormeggi selvaggi, da pesca selvaggia che si fa a largo. Allora deve essere obbligatorio realizzare campi boe per vietare di gettare le ancore, di mantenere navigabili gli specchi tra 100 e 300 metri da terra e assegnati alla balneazione, fatta eccezione per i corridoi di lancio, gli specchi dโacqua tra 0 e 100 metri e lasciare in pace chi pesca con la canna o con una/due lenze per imbarcazione.
Il resto รจ giustizialismo ambientalista che ritiene che solo i suoi propugnatori abbiano la chiave del futuro e disegnano mirabolanti possibilitร , indimostrate, di sviluppo-.