Le AMP generalmente sono suddivise al loro interno in โsub-sistemiโ denominati Zone A, B e C.
La zona di riserva integrale (A) รจ quella in cui sono generalmente vietate le attivitร che possano arrecare danno o disturbo all'ambiente marino. La zona A รจ solitamente unโarea ยซno entry-no takeยป. In tale zona sono consentite in genere unicamente le attivitร di ricerca scientifica e le attivitร di servizio. Essa garantisce, infatti, la tutela della biodiversitร e il ripopolamento delle specie animali e vegetali, e pertanto prescrive, quasi sempre, il divieto di balneazione e di navigazione.
Al confine con la zona di protezione integrale si trova quella di riserva generale (B) che coniuga la conservazione dei valori ambientali con la fruizione compatibile dell'ambiente marino. In essa, in genere, sono consentite la balneazione, le visite guidate anche subacquee, la navigazione (a remi, a vela), l'ormeggio e l'ancoraggio in zone limitate (Probabilmente boe a pagamento) individuate dall'ente gestore. Le attivitร di pesca consentite si limitano generalmente alle attivitร professionali esercitate dai residenti, mentre la pesca sportiva, quando permessa, รจ regolamentata rigidamente. La pesca subacquea รจ rigorosamente vietata
Di norma la zona di riserva generale รจ racchiusa da una zona di riserva parziale (C) che si puรฒ considerare una fascia tampone o fascia intermedia (buffer zone) tra le zone di maggiore pregio naturalistico e i settori esterni all'AMP. In questa zona, di solito non molto estesa, i limiti dโuso sono meno pressanti e le attivitร antropiche sono generalmente consentite. Qui, oltre a quanto giร consentito nelle altre zone, sono permesse e regolamentate dall'Organismo di gestione tutte le attivitร di fruizione del mare di modesto impatto ambientale, quali la navigazione delle imbarcazioni a motore (nel piรน dei casi a velocitร ridotta), l'ormeggio, l'ancoraggio e la pesca sportiva. In zona C in genere ricade la maggior estensione dell'AMP. Occorre precisare che limiti e divieti nelle diverse Zone sono esattamente definiti e individuati dai decreti istitutivi e dai regolamenti delle Aree Marine Protette, che tengono conto delle peculiaritร , caratteristiche e necessitร di ciascuna.
Di norma queste aree marine protette sono realizzate in zone giร sviluppate da un punto di vista turistico ,ricettivo (Ad esempio Portofino) e in aree poco antropizzate (tipo Tavolara).
Mi chiedo come possa essere realizzata su un isola che nel periodo estivo ospita 200000 abitanti "stanziali", senza creare enormi disagi alla popolazione , ai pescatori e danni al settore turistico.