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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 15 Ottobre 2009 alle 7:12
[SIZE=4][COLOR=darkblue]OI DIALOGOI [/COLOR] [/SIZE] A chi, come me, si occupa di storia da una vita, può capitare di dialogare in sogno con qualche personaggio del passato. L’ultimo incontro è avvenuto con Annibale, il grande condottiero punico che per un pelo, nell’ultimo ventennio del III secolo avanti Cristo, non cambiò la storia del mondo arrestando l’ascesa della potenza di Roma. Uno stratega che dell’organizzazione militare e, soprattutto, dell’imprevedibilità delle sue mosse aveva fatto il perno del suo successo. Come quando, per esempio, dopo aver dato una sonora batosta ai Romani nella battaglia della Trebbia ( dicembre del 218 a. C. ), agli inizi dell’anno successivo tentò di valicare gli Appennini per dirigersi verso l’Urbe e annientarla. Sui monti fu colto da una tremenda tempesta di neve che gli uccise i sette elefanti rimasti e gli decimò l’esercito. Furono due giorni da incubo. Con i superstiti stremati e annientati dal freddo, qualunque comandante avrebbe imposto un congruo riposo dopo aver cercato zone un po’ più tiepide. Ma Annibale no. Tornò subito indietro, si accampò presso Piacenza e il giorno dopo ingaggiò nuovamente battaglia con le legioni del console Sempronio. Teatro del sogno è la spiaggia degli Argonauti, Le Ghiaie. E’ Hannibal ( così i Romani chiamavano Annibale ) a rompere il ghiaccio : - Hannibal : “Sadfeh githnumec elenat volonet diecplusen raba necubn etale” - “ E no, Annibale, non mi parlare in punico, non lo capisco : magari usa il latino. Con tutti i Romani che hai ammazzato, dovrai pure averne imparato un po’ ”. - Hannibal : “Per la dea Astarte, volevo dire che ricordo quelle imprese e che conoscevo bene l’Elba : è anche grazie al suo ferro che Roma alla fine ha vinto. Ma aggiungo che sono incavolato con te e con gli Elbani per il trattamento che mi avete riservato”. - “ Ma che ti abbiamo fatto ?”. - Hannibal : “E me lo chiedi ? Avete scritto su un papiro che ho combattuto la seconda guerra punica nel 150 avanti Cristo, più di trent’anni dopo la mia morte. Lo considero un affronto, roba da impiccagione”. - “ Non essere così truce, è solo un po’ d’ignoranza. E poi guarda : io non c’entro niente. Anzi li ho invitati a correggere l’errore, ma nihil interest : come dicono a Roma, nun gliene pò fregà de meno”. - Hannibal : “Il papiro è stato intitolato “Storia” da due consoli dell’isola. Hanno nomi strani. Si chiamano APT e CM”. - “ Non sono consoli, ma enti pubblici. Il primo significa Agenzia per il Turismo, il secondo Comunità Montana”. - Hannibal : “Montana ? Ma se l’isola è fatta di coste e di colline! C’è un solo monte di mille metri : anche con i miei elefanti al seguito potrei valicarlo in due ore appena !”. - “ E’ vero. Per questo hanno fatto una legge e hanno abolito la Comunità Montana. Ora c’è l’Unione dei Comuni”. - Hannibal : “E di che si occupa ?”. - “ Praticamente delle stesse cose”. - Hannibal : “E’ una presa in giro, un oltraggio al popolo”. - “ Molti la pensano come te. E al posto di ‘presa in giro’ usano una parola popolare, che si riferisce a un pezzo unico formato da due rotondità”. - Hannibal : “Mehercule !”. - “ Per l’appunto”. - Hannibal : “qodesh elat Baal shamen timatrine”. - “ E dagli col punico. Spiegati”. - Hannibal : “ Traduco : che gli dei vi siano propizi. Ne avete bisogno. [COLOR=darkblue] Michelangelo Zecchini [/COLOR]
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