Legambiente, insieme al CAI, guarda al futuro del turismo.
Predica bene ma non perde il vizio, quello di pensare di essere l'unica dispensatrice di veritร e giusto. Infatti che il turismo debba essere sostenibile nessuno lo contesta, ma pensare che solo i sentieri e i cammini possano bastare alla ripresa dell'isola d'Elba insieme alle spiagge libere, appare in vero una boutade.
fermo restando che ci sono tante attivitร in sofferenza, imprenditori che debbono ripagare finanziamenti, dipendenti numerosi seppure purtroppo stagionali, si pensa che il turismo dei cammini sia sufficiente? e poi se si deve applicare il distanziamento ci dicano questi signori come garantiscono la sicurezza nelle spiagge. numero chiuso, ma con chi prima arriva o su prenotazione, gratuitamente?
insomma non c'รจ peggior sordo di chi non vuole capire. in altre localitร hanno chiesto l'ampliamento delle concessioni per assicurare lo stesso numero di ombrelloni e un carico di turisti che giustifichi l'apertura delle strutture ricettive e dei servizi fino a quando permangono le misure di distanziamento; in alcuni casi stanno giร studiando come gestire le spiagge libere, come controllarle con quale personale, e qualcuno ha pensato a rimpolpare la polizia municipale, perchรจ non รจ che sulla spiaggia libera ci sono solo angioletti disposti a rispettare un divieto di accesso perchรจ la spiaggia รจ satura. Mettiamo le telecamere? ci dicano cosa vogliono fare nel concreto, ma smettano di pensare che solo loro offrono magnifiche sorti progressive.
mi rendo conto che i comuni dell'isola sono sprovvisti di personale e purtroppo anche di idee come si vede, ma qualcosa bisognerร pure fare, si dobbiamo rimettere all'imprenditoria? sarebbe una soluzione di parte e allora perchรจ i comuni navigano, si fa per dire, a vista e in solitaria lasciando solo scie di incertezza?