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TURISMO ALLA MASCHERINA CON DILEMMA AMLETICO: TO DIE FROM VIRUS OR TO DIE OF HUNGHER? da piero in campo pubblicato il 18 Aprile 2020 alle 9:05
MORIRE DI VIRUS O...MORIRE DI FAME Essendo anch'io, come tutti all'Elba, interessato a capire di che morte dovremo morire relativamente al gravissimo problema turistico che ci aspetta a breve scadenza, leggo con altrettanto interesse le piรน o meno sensate e competenti osservazioni, proposte, consigli su porto franco e comune unico, ecc. ecc. che affollano questo blog e non solo. Mi riferisco in particolare al post โ€˜come e quando la ripartenzaโ€™ di illustri quanto sconosciuti parlamentari - che disquisiscono di pura aria fritta come loro costume - ma anche alle giustissime 'riflessioni sul turismo' del signor Umberto Canovaro (con relativa risposta del signor Chioccio) che trovo completamente condivisibili e quanto mai auspicabili: hanno solo il piccolo difetto, purtroppo, di essere del tutto anacronistiche. Andranno benissimo per i prossimi anni, ma oggi, per quanto si possano attuare tutte le migliorie sulle spiagge, nel turismo culturale e quant'altro, non posso nemmeno lontanamente immaginare, ammesso che qualcuno prenoti e venga allโ€™Elba, un albergo o un ristorante con capienza ridotta a un terzo o anche meno, piscine chiuse, luoghi di ritrovo inagibili, disinfestazione due volte al giorno con obbligo di guanti, maschere e distanze di sicurezza, gite in barca o in pullman con 4 persone invece di 40, bambini col guinzaglio in spiaggia, ombrelloni a sรฉparรฉ da 60 euro al giorno (per compensare i minori introiti) per clienti senza una lira e amenitร  di questo tipo. Meglio rimanere agli arresti domiciliari in cittร  per i turisti e chiusi per tutti gli operatori turistici! Questo perchรจ, pur facendo l'ipotesi teorica che qualche sparuto marziano, in tenuta antivirus e disposto a pagare probabili mille euro per un passaggio nave quasi privato arrivi, che convenienza potrร  mai avere un albergo, un ristorante o uno stabilimento balneare ad accogliere poche persone con lโ€™obbligo di amministrare norme impossibili da far rispettare e che comunque, anche se attuate in parte a caro prezzo, renderebbero la vita impossibile, le vacanze un incubo anzichรจ un piacere e la gestione un disastro economico? Molte spese generali sono incomprimibili, oltre ad essere aggravate dalle norme antivirus e, con una clientela ridotta, renderanno il bilancio negativo anche se non si dovesse pagare nessuna tassa e nessun affitto. Figuriamoci poi se nel bel mezzo dellโ€™estate scoppiasse qualche contagio malgrado tutte le precauzioni! Meglio farsene una ragione e rassegnarci a rimanere inattivi come adesso: perderemo di meno! Forse qualche piccola pensione famigliare, senza impegni di personale da pagare, potrร  vivacchiare alla speraindio con dieci ospiti invece di trenta, ma gli altri? Riassumendo, dico quindi la mia dolente nota: invece di ipotizzare surreali visioni mistiche di turisti alla mascherina con truculenti vigilanti di guardia armati di multe da 400 euro, guardiamoci nelle palle degli occhi e diciamoci francamente che siamo di fronte ad un aut aut perentorio. O si trova SUBITO un vaccino, una medicina risolutiva con cui ritornare in toto alla normalitร  come se niente fosse successo, o i turisti li vedremo soltanto col telescopio spaziale perchรฉ non verranno. E se quattro gatti dovessero venire, per la maggioranza delle strutture ricettive meglio sarร  dire loro no grazie, ci spiace ma per questa stagione andate ad aiutare i poveri olandesi che ci vogliono tanto bene a raccogliere i tulipani. Almeno per lโ€™anno in corso di sicuro, poi si vedrร . Per completare questo quadro desolante, il dilemma potrebbe diventare un trilemma: ci sarebbe anche la terza opzione dellโ€™immunitร  collettiva, ma forse รจ meglio applicare per lโ€™astuto Boris Johnson, che lโ€™ha proposta per poi lasciarci quasi la pelle, il detto โ€˜de pirlibus non est disputandumโ€™. P.S. Nessuno mi ha risposto, o meglio nessuno ha risposto ai professori Paolo Gottarelli e Sandro Giannini: la cura con la medicina efficace e anche a buon mercato esiste giร  come affermano, o i predetti medici stanno raccontando delle favole di cattivo gusto? Abbiamo giร  a portata di mano la soluzione e non ce ne vogliamo servire, magari per aspettare un costosissimo vaccino a vantaggio delle multinazionali farmaceutiche? Mi sembra un quesito che meriterebbe almeno un sรฌ o un no da parte di chi รจ in grado di dircelo. P.S. 2: che meraviglia se potessimo tornare ad occuparci solo di asfodeli in fiore! P.S. 3 per il mio amico contapalle numero uno: quante palle ho detto o sprecato oggi? Non sia mai che perda il conto!
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