BUONA PASQUA
โBuona Pasqua.Provo a spiegarmi la parola.
Io la dico ,in un giorno dellโanno,di un anno fatto di errori,di soprusi,di paure,di incertezze,di gesti coi quali ho trattato gli altri come oggetti,piacevoli-spiacevoli,come affare sociale,come ostacoli o come vantaggi,la dico in un giorno dellโanno scelto a ricordare un altro giorno nel quale Dio ha proclamato innocente e santo davanti al mondo un uomo condannato e ucciso come malfattore.Un giorno nel quale un uomo ha vinto la morte,perchรฉ il padre lo ha amato piรน della morte.Per molti di noi questโuomo รจ,come il padre,Dio.
Buona Pasqua,allora,significa soprattutto:io ti amo.
Amo te ,che sei lรฌ,e mi sbarri la strada,e te che mi fai soffrire,e te che mi lasci indifferente,e te che sei fastidioso.
Amo te che sarebbe,che รจ facilissimo amare.che sei bellezza e piacere, e te che sarebbe facilissimo odiare,che sei cattiveria e dolore.
Buona Pasqua ,allora, significa soprattutto: sono pronto a pagare.Chi paga , oggi,per il mestiere che fa,per le parole che predica,per le moralitร che impartisce? La grande frattura รจ fra il dire e il fare,fra la pagliuzza e la trave.
Quellโuomo ucciso sul Golgota due millenni or sono aveva trascinato una folla dietro di sรฉ con parole nuove che gli spianarono la via del sacrificio: quando il sacrificio fu maturo ,anzichรฉ sottrarsi,lo accettรฒ come fosse giusto.La piรน clamorosa ingiustizia della storia profana diventava giusta conclusione della storia sacra:senza morte non poteva esserci resurrezione.Dire buona Pasqua ,quindi,dovrebbe essere una promessa : civilmente, uomini che si scambiassero davvero la buona Pasqua potrebbero smettere di imporre agli altri ciรฒ che non vogliono per sรฉ sopportare,la violenza come la povertร , la ricchezza vuota di pensiero come la sofferenza inutile.Un uomo che augurasse davvero agli altri buona Pasqua,agli occhi di molti passerebbe per folle.
Sembra che ci siano tante strade per rendere migliore la nostra vita.Dicono ci siano tante Pasque,come ci sono tanti Gesรน profani.Un marxista famoso,un vecchio pensatore quasi cieco che ha saputo vedere molte cose,Ernst Bloch,scrisse invero che lโeroismo marxista รจ un venerdรฌ santo senza Pasqua di resurrezione.Ciascuno ha diritto al vangelo che desidera.Anche il cristiano che sta smarrendo la sua Pasqua ha diritto di ricercarla con determinazione.
Forse abbiamo dimenticato la Pasqua,perchรฉ abbiamo da tempo cancellato il venerdรฌ santo e ci siamo messi a giocare con i ladroni.Cosรฌ oggi uomini onesti pagano il loro venerdรฌ santo senza riuscire a vedere,a guardare la Pasqua, e ricchi banchettatori della Pasqua rifiutano il digiuno del venerdรฌ santo, e ladroni offrono agli uni e agli altri dadi per giocarsi vita e coscienza.
Ma chi sapesse guardare e non soltanto vedereโฆโ
(Brano tratto da โLa riscoperta di DioโGaspare Barbiellini Amidei.Rizzoli editore.Milano 1984)