Homepage

[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/meoni.JPG[/IMGSX] A cosa sto pensando? ai cambiamenti del " dopo", sempre che ci sia un " dopo" ben distinto dal " prima" e non sia invece un tuttuno con momenti alti e bassi di allerta virus, che non ci sia un allerta virus a ogni inizio inverno, che non ci sia una sars covid 3, che non ci sia un tentativo di immunita'di gregge fallite le contromisure attuali, basate in pratica sull'isolamento sociale e che non si scopra che e' inutile visto che cmq almeno in famiglia ci dobbiamo stare per piacere o per forza, e con i figli ci stiamo , virus o non virus..sperando che non ci tolgano animali domestici con nuove insistenti voci che soprattutto i gatti siano agenti diffusori, che non ci limitino con internet vista la massa di fake news, che non ci sequestrino i conti in banca visto il futuro nero per l'economia, e che non ci obblighino a vaccini con effetti ancora sconosciuti per l'uomo, considerato che non ne esistono.Penso ai ristoranti con tavoli separati e persone sedute almeno a un metro, ai banchi di bar uno alla volta, ai negozi con mascherina e al rinunciare a strette di mano e abbracci..alla gente che lavora a casa come robot senza contatti sociali e pause caffe', a chi andra' a correre a orari assurdi e a capo basso per non farsi riconoscere, ai fidanzati che si dovranno baciare di nascosto per non essere fotografati, o ai film e serie tv con gli attori distanti e con la mascherina, ai concerti e cerimonie pubbliche in streaming senza pubblico e guardate sul cellulare, alla gente in spiaggia distante che non si schizza piu'l'acqua e ai bimbi tenuti lontani mentre fanno castelli di sabbia separati..e al passare della voglia di mangiare in compagnia e di farsi un ape la sera...piano piano diventeremo tutti hikkimori, gli isolati sociali che vivono nel loro loculo evitando tutti...ah gia' lo stiamo facendo, ma pensiamo che magicamente a un ordine del bel Conte, in un lampo torneremo alla vita di prima..quanto vorrei crederci..mentre osservo vecchi selfie e vedo che eravamo troppo vicini.