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RUGGERO BARBETTI ... LETTERA APERTA pubblicato il 5 Febbraio 2020 alle 18:01
Capoliveri, 5 Febbraio 2020 Alla c.a. Assessore al Diritto alla Salute Regione Toscana Dott.ssa Stefania Saccardi e p.c. Direttore Generale Azienda Usl Toscana Nord Ovest Dott.ssa Maria LetiziaCasani Resp. Usl 6 - Zona Elba dott.ssa Ornella Fabozzi Egregio Assessore, [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ruggero.JPG[/IMGSX] per quanto di Tua competenza, con la presente sono a segnalare una situazione che, purtroppo, da alcuni mesi sta interessando la comunità capoliverese, una comunità per la quale ho svolto per molti mandati e continuo a svolgere funzioni politiche oltre ad aver assunto in passato anche il ruolo di Presidente della Conferenza Zonale dei Sindaci per la Sanità, trovandomi negli anni ad affrontare problematiche ampie anche in ambito sanitario, materia di fondamentale importanza per la vita del nostro territorio e della sua comunità. Premetto che quando il Dott. Del Prato è arrivato a Capoliveri, ho avuto l’opportunità di conoscerlo nei corridoi del Municipio e quei pochi minuti di colloquio mi hanno convinto immediatamente, essendo precedentemente paziente del Dott. Pangia, a scegliere il mio medico di base a Porto Azzurro… Pongo, dunque, alla Tua attenzione una situazione del tutto anomala, difficile, oltre che incresciosa e di grave disagio per l’utenza del nostro paese, una situazione venutasi a creare a seguito dell’entrata in servizio di tal Dott. Mario Del Prato, quale medico di base, a seguito del pensionamento dei dottori Pangia e Scappini. Sono molte le segnalazioni che sono giunte agli uffici del nostro comune ed anche al sottoscritto, segnalazioni legate principalmente ad un’incapacità di dialogo e confronto da parte del proprio medico di riferimento, fondamentale figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario, tutti comportamenti, che per come vengono segnalati, minano alla base la fiducia del paziente nei confronti del proprio medico e del servizio sanitario della Toscana in genere. A quanto a conoscenza di questo ufficio, molti cittadini capoliveresi hanno dovuto cambiare medico proprio a causa di una diffusa incompatibilità caratteriale con il Dott. Del Prato che da solo, oltretutto inspiegabilmente, ha dovuto sostituire contemporaneamente due medici. Tra le anomalie segnalate c’è tra l’altro la difficoltà di rapportarsi proprio con il medico stesso. Chi ne ha bisogno deve andare diverse ore prima in ambulatorio, prenotarsi su di un quaderno e sperare di rientrare nel numero chiuso di pazienti ammessi a poter colloquiare con il medico. Il servizio, come segnalatomi dal Corpo dei VV.UU., viene effettuato a Capoliveri il Lunedì e il Mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 19.00, mentre il Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00. A me sembra un orario incredibilmente insufficiente per un paese di 4.500 abitanti circa che in estate diventano 50.000 circa. L’ultimo appuntamento che è possibile prenotare è fino a 15 minuti prima della fine del servizio. Non sono ammesse deroghe, neanche per casi particolari. Per informazioni ricevute, sembrerebbe che gli altri giorni, martedì e venerdì, presti servizio a Chiessi e Pomonte. A rafforzare le ripetute segnalazioni, stanno ulteriori due episodi che si sono verificati negli ultimi giorni a danno di famiglie capoliveresi. Uno addirittura ai danni della famiglia di un cittadino capoliverese che da tempo si occupa della gestione di un parente anziano e senza figli, affetto da malattia senile degenerativa. Secondo quanto emerso a seguito di informazioni raccolte anche per le vie brevi, il cittadino in questione si è recato presso l’ambulatorio medico del dott. Del Prato, medico di base, portando con se la documentazione sanitaria necessaria, completa delle certificazioni attestanti lo stato di demenza senile del parente in cura perché, come anche suggerito dall’ufficio competente del Comune di Capoliveri e dal medico specialista che segue il paziente, venisse aperta la pratica per l’eventuale riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. Il dott. Del Prato in tale circostanza avrebbe assunto una posizione ostativa, non rilasciando la certificazione necessaria (che viene rilasciata per prassi dal medico di base al fine di avviare il percorso amministrativo di cui sopra), negando un’eventuale visita al domicilio del suo assistito per eventuali ed opportune verifiche ed andando ad inveire nei confronti del parente della paziente, con frasi offensive alla sua persona e alla comunità di Capoliveri. Il tutto di fronte anche ad altri pazienti presenti nella sala d’attesa dell’ambulatorio. La seconda segnalazione di mala gestione del suo ruolo di medico di base è stata fatta nei confronti di una madre di famiglia che si è sempre distinta per serietà, riservatezza e gentilezza. La Sig.ra in questione si è recata dal medico Del Prato per richiedere il certificato per far eseguire al figlio una gastroscopia richiesta da un medico specialista al quale il figlio si era rivolto a causa di ripetuti malesseri. Dopo aver dichiarato di non poter prescrivere la visita per il figlio e dietro l’educata fermezza della Sig.ra nel richiedere quanto consigliato dallo specialista, il Dott. Del Prato è andato sempre di più in escandescenza ed ha apostrofato la mite Sig.ra come “arrogante” e che lui era “un pubblico ufficiale” e che l’atteggiamento “arrogante” (ma nella realtà signorile e mite) della signora si configurava in un reato penale e più esattamente in “oltraggio a pubblico ufficiale”. A quel punto la signora, offesa e intimidita per quell’atteggiamento fuori luogo del medico ha iniziato a piangere e contemporaneamente è stata accompagnata dal Del Prato fuori dall’ambulatorio e dalla sala di attesa mentre continuava ad apostrofare la Signora urlandole, tra l’altro, anche “mafiosa, maleducata, vada via”!!! Ritengo che una circostanza del genere costituisca esempio negativo di gestione del servizio sanitario che squalifica il lavoro dei tantissimi operatori sanitari che svolgono con coscienza e professionalità il loro mestiere, oltre a rappresentare un grave danno per i cittadini di Capoliveri che si trovano in difficoltà nel rapportarsi al nuovo medico di famiglia. In questa incresciosa situazione si chiede ai vertici aziendali di voler intervenire, con chi di competenza, prendendo in esame lo stato dei fatti e valutando i provvedimenti necessari da adottare affinchè sia ripristinata una condizione di normalità e di efficienza sanitaria nel territorio di questo comune, prima che succeda qualcosa di veramente increscioso. Certo di un immediato intervento per riportare la situazione alla normalità, colgo l’occasione per porgere i miei più Cordiali Saluti. Dott. Ruggero Barbetti
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