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rhino da rhino pubblicato il 10 Dicembre 2008 alle 11:09
[COLOR=darkblue]disse un giorno girando un capodoglio attorno all·elba guardandola dal mare agli animali che abitavano lo scoglio: poi fate un po· come c...zo vi pare ma a vedervi dal largo, disuniti cosรฌ attaccati ognuno al su· paese a le su· piazze, spiaggiucole e partiti a le combriccole e le sbandate prese sembrate come formicole impazzite quand·hanno sfuricato il formicaio... perchรจ ·un ci pensate un po· e v·unite? il cane bubi da portoferraio rispose "voi vede· che c·hai ragione? fino a ora che fave siamo stati a non pensacci!" e nella direzione di portazzuro mandรฒ li su ululati... e da longone il gatto e il barbagianni a Rio inviarono il loro verso roco; un granchio risalito sugli spiazzi udendoli esclamรฒ "mirali un poco che dicheno ·sti due, di questi c..zi" disse a un gabbiano"·un·hanno miga torto! dillo a quell·altri!" poi prese la rincorsa e a capalonge si rituffรฒ dal porto... a campo uno riccio co la borsa che passeggiava davanti ai giardinetti udita la notizia andรฒ a perone e la diffuse pe· chiessi all·uccelletti e pe· marciana la confidรฒ a un muflone. pe le vallate e pe le spiagge elbane ci fu accordo nel giro di du· giorni nel fitto della macchia, nelle tane... fin quando fu il muflone che alzรฒ i corni e disse "aora che simo tutti insieme bisogna anco pensa· a chi comanda, chi lo dirige il popolo che freme che se abbisogna subito domanda? si potrebbero anco fa· quell·elezioni che tanto piacciono al genere umano... ma li piรน adatti, si sa, so li mufloni, chi รจ d·accordo con me alzi una mano" "mmhhh..." fece un cignale di pomonte e si schiarรฌ la voce co· uno sgracchio "allora io che so· perfino conte?" disse di scatto un ramarro del lavacchio... "c·รจ il porto da rifร " disse andrea il gatto venuto su da marciana marina "i parcheggi so· pochi, questo รจ il fatto" "e allora a campo? c·รจ da fa· la banchina da pagร  i danni della mareggiata e da fร  il ponte novo sulla foce..." disse una martora alzatasi infuriata "deh, ·un c·รจ bisogno che tu alzi la voce" esplose un serpo bottaccio di san piero "unnรจ che la ragione รจ di chi grida" e a un polpo che s·era fatto scappร  il nero guardandolo con solerte aria di sfida "e te, che c·hai da di· di sant·andrea?" sotto la scuffia le granfie raccogliendo "รจ da stamani che c·ho la diarrea..." poi s·interruppe co· un peto tremendo "·mporta ·na sega dei vostri discorsi" da quel momento botte, sgraffi, offese si rovinareno co· l·ugne e co· li morsi poi lemmi lemmi ognuno al su· paese andarono a di· male di quell·altri parlandone con sentimento ostile ne approfittarono come sempre i piรน scaltri per conquistare il loro campanile... "di queste vedenne piรน unne voglio vado di corsa a casa e poi m·impello" disse immergendosi il saggio capodoglio e si diresse verso castiglioncello... [/COLOR] in risposta a trilussa, ai pensatori destrogiri che vogliono stacca· l·elba dalla rossa provincia di livorno e a chi ha voglia di leggesela...
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