Caro Dreamer, anchโio a quei tempi ero molto giovane e forse anche un poโingenuo, ma dopo un poโ sono riuscito a capire alcune cose e da allora non me le sono piรน dimenticate e sono diventate, come si dice, il faro che orienta il mio pensiero nel difficile garbuglio dellโurbanistica. Capii che spesso, anzi troppo spesso, le indignazioni estemporanee o parziali, del tipo: โDenuncio quello che mโinteressaโ, dietro un asserito amore per la natura, nascondono attenzioni particolari o la difesa di interessi individuali. Anche legittimi, se vogliamo, ma comunque personali. E lo sanno bene quegli amministratori riesi che in passato subirono per mesi gli attacchi di una grande โfirmaโ del giornalismo italiano (quelle che con un articolo di fondo facevano tremare un governo). Sotto accusa era un piano di lottizzazione, nulla di particolare, ma agli occhi degli italiani passรฒ come lo scempio del secolo. Poi si scoprรฌ che quel battage giornalistico difendeva interessi familiari e il caso si sgonfiรฒ. Eโ una storia vecchia come il cucco e ormai troppo scoperta: quelli che hanno costruito prima non vogliono che altri costruiscano poi e allora si oppongono, invocando la natura, lโambiente, la storia, ma in realtร difendono il valore di mercato della propria villa. Oggetto vero della contestazione non sono le lottizzazioni e i metri cubi in astratto, ma quella lottizzazione lรฌ, proprio quella vicino a casa nostra. Ne abbiamo avuto avvisaglie in questi giorni sui nostri giornali on-line.
