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[COLOR=darkblue][SIZE=4]IMPARA L'ARTE E..METTILA DA PARTE[/SIZE] [/COLOR] Stando a fonti bene informate sembra che Vittorio Sgarbi sia sbarcato all’isola in compagnia di altre persone responsabili della biennale di Venezia. Il programma dei celebri ospiti prevedeva una serie di escursioni nelle località più rinomate e qualche bagno per trascorrere un ferragosto nel rispetto delle migliori tradizioni. Appena sceso dalla nave, Sgarbi, con l’acume che lo distingue, ha notato due opere che lo hanno costretto ad avvicinarsi. La prima è un grande pannello in ceramica donato dal professor Italo Bolano alla città natale, che fa bella mostra di se in una piccola aiuola della zona del porto. Il titolo del manufatto è “ navigazione” ma, considerato che da mesi ha perso una tessera il vulcanico critico d’arte ha pensato di ribattezzarlo :“ navigazione col buco “. La seconda produzione, visibile ad un metro di distanza, è un piccolo capolavoro d’inventiva. Trattasi di una barriera costituita da ruote metalliche ( di auto rottamate ) sulle quali un artista sconosciuto ha innestato delle aste di materiale incerto che sostengono una catenella bianca e rossa. Riportiamo i commenti dei componenti dell’erudito gruppetto: “ E’ uno splendido esempio di Complementazione meccanicistica degna di Andrei Popov prima maniera!” “ Consentimi di dissentire, esimio collega, sarei portato a propendere per una tipica forma di neo surrealismo criptico in linea con i dettami del grande Kazinsky.” Vittorio, conciliante, ha cercato di dirimere la questione: “ Sono dell’opinione che abbiate ragione entrambi. Siamo di fronte ad un postmoderno da mozzare il fiato. Credo che dovremo rivedere i nostri programmi e visitare questa cittadina all’avanguardia. Chissà quante altre sorprese ci riserba. Prima però, vorrei consultare quei signori fermi vicino ai taxi.” Con passo deciso il noto uomo di cultura si è diretto verso un capannello di persone che stavano discutendo animatamente : “ Buongiorno, sono Vittorio Sgarbi…” “ Visto che avevo ragione, è proprio lui “ lo ha interrotto con veemenza uno dei tassinari. Sgarbi non ama le interruzioni, ma, questa volta, ha deciso di far finta di niente e ha ripreso: “ Immagino che siate del posto. Sapreste dirmi che ha dato vita a quella cosa stupenda?” “ Quale, dottore?” “ Come quale? Volete scherzare? Quella…specie di barriera, di transenna, quella insomma.” “ Ho capito “ risponde il più vispo, “ Il troiano che ha fatto un operaio del comune.” “ Ditemi come si chiama, voglio conoscere il genio di così grande levatura.” “ Il nome non saprei dirlo, no, proprio non lo ricordo, comunque mi pare che stia arrivando a bordo di quell’apino giallo.” Sgarbi si proietta sulla strada a braccia levate e obbliga il conducente a una brusca frenata. “ E’ lei l’artefice di tanta meraviglia?” L’altro arrossisce come un peperone e balbetta: “ MI dispiace, ‘un sapevo fa di meglio…” Sembra che Vittorio e compagni siano risaliti sulla prima nave per lasciarsi alle spalle un paese che non sa riconoscere la vera arte. 🙁