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rhino il vecchio da rhino il vecchio pubblicato il 18 Dicembre 2008 alle 14:19
Leggo ultimamente richieste di migliorie per l·RSA di Portoferraio, che personalmente non conosco, accompagnate da sconcerto per il disinteresse pubblico e l·assenza di sensibilitร  di fronte a questo problema. Innanzitutto non c·รจ poi cosรฌ da meravigliarsi, la vecchiaia รจ una cosa che tutti tengono distante e i vecchi (chiamiamo le cose con il proprio nome) muovono sentimenti filantropici solo se sono a distanza, se non ne sentiamo l·odore, i rumori molesti o non siamo investiti, in prima persona, dai compiti aggiuntivi ce la loro assistenza richiede...รจ brutto ma รจ cosรฌ. E· un po· come dire che รจ facile amare il prossimo in una discussione da bar davanti un campari ma รจ difficile farlo quando siamo in coda alle poste o nel traffico. So benissimo, prima che qualcuno me lo dica, che questo non รจ giusto, ma conosco le RRSSAA e l·aria che si respira al loro interno. Scrivo perchรจ, a chi giustamente nota anomalie di carattere strutturale, vorrei consigliare di indagare anche su altri aspetti che sono non meno importanti per gli ospiti (cosรฌ vengono chiamati dalle figure investite di ruoli piรน o meno importanti che si muovono al loro interno, tipo le assistenti sociali che vengono a far visita periodicamente improfumate e imbellettate e che, non appena ritornano nell·auto per andare via, si annusano addosso con disgusto preoccupate di portarsi dietro odori di vecchio e di stantio); infatti dobbiamo considerare che per un anziano non autosufficiente che abita in RSA รจ prioritario, aldilร  delle condizioni dell·intonaco o della cura del giardino, avere sia per gli aspetti del quotidiano vivere (vestirsi, alzarsi dal letto, mangiare, andare in bagno dignitosamente) che per quelli inerenti alla socializzazione e alla considerazione della propria persona e della propria individualitร , dato che quest· ultima difficilmente sopravvive all·interno di una realtร  istituzionalizzata, un trattamento adeguato. Quindi, dovendo esprimere giudizio su una struttura di questo tipo, consiglio oltre alle condizioni strutturali di considerare: 1. Che in tutte quelle operazioni di routine dove gli operatori del servizio aiutano gli utenti i medesimi siano trattati come persone e non come pesanti incarichi, in modo che non venga ferita la dignitร  degli anziani. A volte purtroppo capita che le figure impiegate in assistenza, lavoro che alla lunga pesa assai fisicamente e psicologicamente, abbiano reazioni contro gli interlocutori con meno difese. 2. Che ci sia un educatore professionale che si occupi delle attivitร  socio-riabilitative in maniera sensata e individuale; in alcuni di questi luoghi c·รจ la cattiva abitudine di pensare che occupare gli utenti in un qualsiasi modo sia un passo avanti, ma non รจ cosรฌ. E·non solo inutile ma mortificante mettere al "lavoro" gli "ospiti" con mansioni inutili o contro la natura e la predisposizione dell·individuo, come le stupide operazioni di aggomitolare lana, infilare collanine di pasta ecc. ecc.. E· molto piรน gratificante per l·anziano che giร  deve subire una pesante istituzioanlizzazione con conseguente mancanza parziale o totale di libertร  occuparsi dell·orto o del giardino (se proviene da una realtร  contadina) o essere innterpellato sulle tecniche di pesca (se quella era la sua principale occupazione o passione) o commentare notizie di attualitร  (se manifesta interesse verso le stesse) ecc. ecc. 3. Per ogni utente deve essere studiato e messo in atto un piano individuale che tenga conto del vissuto, delle condizioni fisiche, delle capacitร  cognitive mantenute e delle patologie in corso, degli interessi manifestati nella vita (cioรจ nel periodo antecedente il ricovero) e di tutti quegli elementi che costituiscano particolaritร  del soggetto. L·attuazione delle azioni concertate deve essere verificata nel tempo considerando risultati ottenuti e modificando di conseguenza il piano stesso. 4. E· vero che per rendere possibile la gestione di simili posti si debba per forza dare delle regole, ma trovo personalmente assurdo che le alzate siano tutte, volenti o nolenti, nelle primissime ore del mattino e che gli ospiti vengano condotti a letto in prima serata. Nei limiti del possibile troverei piรน sensata una linea d·azione che preveda di scaglionare questi momenti tenendo conto dei desideri espressi e delle necessitร  degli utenti. In poche parole, se a me quando avrรฒ ottanta anni mi costringessero ogni santo giorno ad alzarmi alle sette in nome dell·organizzazione mi girerebbero assai i cojons, possibile che non ci sia modo di prevedere altri turni ed altre realtร  organizzative nelle quali le alzate inizino piรน tardi e non seguendo l·ordine delle camere ma i bisogni individuali? 5. Le porte di ingresso della struttura devono essere accessibili e durante il giorno mai chiuse a chiave per ovvi motivi. 6. Ogni caso di Alzheimer richiede un operatore aggiuntivo e i parametri che regolano il numero degli operatori in base al numero degli "ospiti" sono definiti da leggi regionali. Queste sono alcune delle cose che secondo me un osservatore deve valutare nel giudicare simili strutture , che dovrebbero innanzitutto riprodurre l·ambiente della casa e non assumere vesti ospedaliere; dobbiamo considerare che mentre all·ospedale i soggiorni sono limitati nel tempo chi vive all·interno di una RSA ne uscirร  probabilmente in orrizzontale, e conseguentemente รจ naturale che non basti un sufficiente livello assistenziale e sanitario a garantire una vita decente. In ultimo ricordate che l·assistente sociale solitamente รจ come l·organo genitale: o fa nascere la vita o fa pisc...re. ah, piovessero ballini di cemento.
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