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chiara da chiara pubblicato il 16 Luglio 2009 alle 8:07
Lettera di S. Agostino X Ruben La morte non รจ niente. Sono solamente passato dallโ€™altra parte: รจ come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima lโ€™uno per lโ€™altra lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti รจ familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere unโ€™aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia dโ€™ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: รจ la stessa di prima, cโ€™รจ una continuitร  che non si spezza. Perchรฉ dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perchรฉ sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dallโ€™altra parte, proprio dietro lโ€™angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso รจ la mia pace.
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