L'unica verità caro Marco, Yuri, etc. è che dovreste piantarla di trattare le problematiche ambientali brandendo sistematicamente la bandiera del populismo al fine del consenso politico. Come fate a parlare in modo credibile di tutela ambientale e contemporaneamente alimentare un processo di ulteriore imbarbarimento teso a far intendere ai meno attenti che l’ambiente, il nostro ambiente, sia oggi ridotto ad un bene conteso a scopo di lucro e di potere. Questo alla fine rimane in testa a tanta gente. Se l’equazione “tutela ambientale- fruibilità non è correttamente bilanciata, il risultato finale tradotto in soldoni rischia di diventare: dare l’opportunità di investire capitali privati fermi da troppo tempo che di per sè non sarebbe merda , ma considerato il tasso di legalità in questo paese, non si fa peccato immaginare come la cosa andrebbe a finire; non mancano certo gli esempi . Parlate sempre di leggi e mai di legalità, perchè? Tutti sappiamo che le leggi non ci mancano, ma sappiamo anche che la legge punisce ( qualche volta) i trasgressori evidentemete a danno compiuto. Ciò che serve invece è che il danno non venga compiuto, è chiaro questo o no! Quindi derivando quanto sopra rispetto al comune buon senso, si ha che la condizione e cavallo di battaglia “tutela ambientale e fruibilità” è verificata solo in presenza di una solida condizione di legalità. Tradotto poi in termini operativi vuol dire che almeno il 50% dei vostri interventi , per coerenza con i vs. obiettivi e perchè si creino i presupposti per la fattibilità, deve essere dedicato ad un esplicito invito alla legalità, al rispetto ed alla conservazione dell’ambiente in tutte le sue manifestazioni. Io personalmente condivido come voi, assieme sicuramente a tantissimi altri, l’opportunità e la possibilità ed anche la necessità di coniugare “tutela ambientale e fruibilità” se non che, già da una prima bozza di studio di fattibilità, risultano oggettivamente evidenti due fattori critici di successo: la legalità ed il menagement.
Per legalità intendo l’attitudine che il sistema Italia/Elba ha a rispettare i requisiti di integrità, continuità, e qualità dell’ecosistema ambientale ( in poche parole vuol dire impedire che vengano operati interventi che provochino impatti irreversibili sull’ecosistema al di là che poi un magistrato, dopo 20 anni condanni il colpevole del disastro).
Per menagement si deve intendere un organismo di eletti nelle giunte comunali ( non sono ferrato su giunte e assessori per cui abbiate pietà sui termini) con specifico assessorato e dotati di indiscutibili qualità culturali e morali ai quali viene fatto obbligo preventivo di rendere nota la propria posizione patrimoniale e fiscale. L’organismo dovrà necessariamente deliberare iniziative all’unanimità sentito preventivamente anche i pareri non vincolanti delle associazioni ambientaliste locali accreditate e delle strutture regionali/nazionali interessate per competenza all’intervento proposto.
L’idea, ripeto, è condivisibile e degna di consenso però fate una bella doccia fresca e non metete troppa acqua a prua prima di aver messo in chiaro i due punti di sopra. Ragionateci un attimo e capirete che non è una coglionata, qualsiasi analista confermerà quello che ho detto.
Auguri Riccardo
