[SIZE=4][COLOR=darkred]LโELBA, LA COMPETENZA E GLI ASSESSORI INDIGENI [/COLOR] [/SIZE]
La nomina del nuovo assessore provinciale al turismo ha messo a fuoco uno dei problemi di cui soffre la politica italiana, ma soprattutto soffrono i rappresentanti della sinistra da quando hanno messo piede nei palazzi del Potere: non riuscire a liberarsi dal fascino ipnotico che continua ad esercitare โ la poltronaโ. I cosacchi che invasero il Palazzo dโInverno non riuscivano a liberarsi dal fascino delle specchiere se non spaccandole. Non possiamo naturalmente chiedere a Scelza o a Schezzini di spaccare le poltrone per liberarsi dal loro fascino.
Perchรฉ potrebbero, giustamente, rispondere che la poltrona non si puรฒ spaccare perchรฉ rappresenta il potere e se fare politica significa soprattutto intervenire sulla realtร per modificarla e risolvere i problemi in favore di tutti, questo lo si puรฒ fare solo attraverso lโesercizio del potere. Non vi รจ, insomma, nessuna azione politica e amministrativa senza esercizio del potere. Che lo si faccia in piedi o seduti. Ma lโesercizio del potere ha bisogno della sedia come lโamore del letto. Sono cose che si potrebbero fare in piedi, ma sarebbe scomodo.
La spiegazione รจ talmente semplice ed ovvia che appare sospetta. Che cosโรจ, allora, che spinge tanta gente ad accusare i politici di volere la poltrona? Quale spiegazione vi potrebbe essere?
Intanto, notiamo che questa accusa รจ rivolta generalmente ai leader o ai capetti locali. Difficile sentirla rivolta a Fini o a Bertinotti, per loro ci sono semmai altre accuse. Questo stereotipo probabilmente nasce quando a livello locale persone senza alcuna esperienza pretendono di assumere ruoli per i quali non hanno nessuna preparazione ed esperienza. Quindi ambiziosi, che nella poltrona vedono uno scalino della scala sociale, oltre che lโindennitร di carica. Bisogna aggiungere che queste poltrone rappresentano generalmente il pagamento per i sacrifici che il dirigente ha fatto per il partito, che si tratti di portare cacciucco alla festa o organizzare riunioni. Ecco perchรฉ se il dirigente non la ritiene adeguata sโincazza pure.
Ma a parte questo, che รจ anche comprensibile vista la logica, ne deriva che nellโassegnazione della poltrona non vengono valutate la competenza e lโesperienza. Ciรฒ spiega perchรฉ il risultato รจ che tra coloro che sono seduti sulle poltrone prevalgono gli incompetenti.
Certo, questo fenomeno รจ presente in tutte le forze politiche -essendo, in generale, piรน numerosi gli ambiziosi che i competenti-, ma fa piรน scandalo a sinistra, perchรฉ contrasta con la tradizione del vecchio partito comunista, secondo la quale un dirigente era uno strumento del partito che lo utilizzava per le proprie finalitร e i compagni non si arrabbiavano certo sui giornali.
Oltre a questo, vi รจ un altro aspetto che la vicenda della nomina dellโassessore al turismo ha riconfermato -e che noi ripetiamo, inascoltati ( comโรจ giusto che sia, per caritร )-, che รจ legato alla nostra condizione di isola colonizzata: nessuna leva importante, che attenga alla gestione del territorio e quindi anche al turismo, sarร mai affidata ad un โindigeno โ .
Questo ci nega il diritto che come cittadini dovremmo avere di gestire il territorio nel quale viviamo e di e di farlo in modo autonomo.
Quando noi parliamo di Autonomia non sogniamo la Repubblica di San Marino. La concepiamo, semplicemente, come il diritto ad esercitare un potere sul territorio che non sia diverso da quello che esercitano, allโinterno del nostro ordinamento giuridico, le altre popolazioni in altre zone del territorio nazionale. Non รจ solo questione di potere, ma di dignitร .
[COLOR=darkblue]Elba 2000[/COLOR]
