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Florio Pacini da Isola d'Elba pubblicato il 12 Febbraio 2020 alle 09:21:
Siamo ai titoli di coda!
Mentre qualche Blogger locale, esalta i mirabolanti sconti Moby/Tirrenia per San Valentino (fortunatamente in questo caso previsti solo per Corsica, Sardegna e Sicilia).
La politica Elbana e le associazioni di categoria dormono sonni profondi. Il futuro dell’isola è in grave pericolo e loro dormono cullati dalle tessere V.I.P. Il padrone del vapore sembra sia ormai giunto al capolinea, ai titoli di coda. Il mese di Febbraio e sempre più nero per Moby, dopo gli ormeggiato e piloti Sardi, anche la S.P.A Stazioni Marittime di Genova ha chiesto il rientro immediato del debito. Per capire meglio: Il gruppo Moby/Tirrenia ha debiti non Onorati, per circa 2,5 milioni con le strutture portuali di Genova e della Sardegna. Questa esposizione è gravissima e senza precedenti. Senza il rientro immediato del debito (come richiesto) le navi restano ormeggiate a banchina e non partono. A questi 2,5 milioni bisogna aggiungere gli altri pagamenti nel corso mese di febbraio e cioè:
11,6 milioni di interessi passivi di borsa (indispensabili per evitare il crac in borsa)
66 milioni di rateo del mutuo bancario in essere. Circa 80 milioni (che non ci sono) e da trovare entro fine mese. Quindi si spinge sulle vendite (con sconti meravigliosi per San Valentino) 4 giorni per incassare il più possibile e fare il botto, e scappare con la cassa? Il rischio e molto più di una ipotesi. Oltre a questo, è attesa la sentenza relativa al sequestro di 115 milioni di beni del gruppo, chiesto dalla vecchia Tirennia per il non “Onorato” pagamento della sua flotta.
In questo contesto allarmante, stupisce il totale disinteresse dell’Elba. Forse nello stupido tentativo di esorcizzare la catastrofe non se ne parla. Non si studiano soluzioni e contromisure.
Cosa dobbiamo fare per contenere il disastro:
1) Le autorità politiche e le Associazioni economiche, devono aprire immediatamente un tavolo di crisi, per evitare quello che per l’Elba sarebbe un disastro immenso.
2) Gli stessi soggetti devono chiedere un appuntamento immediato, all’Autorità di Sistema, per avviare una gara per aggiudicare degli slot suppletivi a copertura del rischio di un crac Gruppo Onorato.
3) Chiedere immediatamente (prima che si entri in campagna elettorale) tutela della Toremar alla Regione Toscana. La Regione Toscana deve chiedere agli organi preposti, che venga impedito che la Toremar S.P.A - venga usata per ripianare debiti altrui.
4) Avviare una indagine conoscitiva, per ottenere idonee garanzie assicurative, per l’eventualità che i visitatori dell’isola non trovino il traghetto (già pagato) al pontile d’imbarco in stagione.
5) Contattare armatori che possano in poco tempo, subentrare con mezzi idonei ad Onorato se le cose andassero per il peggio. Garantendo la piena occupazione dell’attuale personale.
Questi punti, se tutto va bene sono un eccesso di tutela, se come sembra la cosa e grave saranno la salvezza dell’isola D’Elba. Prevenire e più semplice di curare. AGIRE IMMEDIATAMENTE E’ INDISPENSABILE!
Florio Pacini
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